La compressione muscolare è sempre più spesso sulle bocche degli sportivi più all'avanguardia,ma in pochi sanno davvero di cosa si tratta.
Sostanzialmente il tessuto comprime il muscolo,aprendo i vasi sanguigni
ed aumentandone la circolazione,con un conseguente miglior smaltimento dell'acido lattico.
Gli studi condotti hanno riscontrato un aumento del ritorno venoso che può raggiungere valori persino del 31% con conseguente riduzione dell'indolenzimento dei muscoli nel post-esercizio ed un incremento della resistenza pari al 14-15% con uno sviluppo della forza e della potenza fino al 10%.
Senza dubbio sono davvero dati impressionanti,ma i vantaggi che questi indumenti regalano non finiscono qui. Con l'utilizzo di questi capi si è notata una significativa riduzione delle vibrazioni delle fibre muscolari che notoriamente creano delle dispersione di potenza,oltre ad infortuni di varia entità,per questo vengono considerati ottimi come forma preventiva per evitare ricadute da stiramenti e strappi muscolari.
Se i muscoli dell'atleta vengono “fasciati” in capi forzatamente avvolgenti potranno aumentare le prestazioni atletiche del soggetto. E questo concetto è legato ad ogni singolo gruppo muscolare del corpo.
Come tutti i componenti altamente tecnologici vanno utilizzati nel modo corretto.
Se indossiamo un capo di una taglia,anche solo leggermente sbagliata,i suoi benefici cessano.
Se è troppo grande perde efficacia non riuscendo a comprimere in maniera adeguata il gruppo muscolare,se è troppo stretto rischia di andare a stringere troppo e bloccare la circolazione sanguina.
Da inserto redazionale al numero 3 di: Cicloturismo Marzo 2010
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